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CAMMINIAMO INSIEME

 

Giornale delle parrocchie di Caviaga e Cavenago d'Adda

Parroco: don Roberto Arcari - cell. 335 6878197
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  


 PER MEDITARE:  

MESSAGGIO PER LA QUARESIMA  2024 DEL SANTO PADRE  FRANCESCO
Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà 

Cari fratelli e sorelle!

Quando il nostro Dio si rivela, comunica libertà: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile» (Es 20,2). Così si apre il Decalogo dato a Mosè sul monte Sinai. Il popolo sa bene di quale esodo Dio parli: l’esperienza della schiavitù è ancora impressa nella sua carne. Riceve le dieci parole nel deserto come via di libertà. Noi li chiamiamo “comandamenti”, accentuando la forza d’amore con cui Dio educa il suo popolo. È infatti una chiamata vigorosa, quella alla libertà. Non si esaurisce in un singolo evento, perché matura in un cammino. Come Israele nel deserto ha ancora l’Egitto dentro di sé – infatti spesso rimpiange il passato e mormora contro il cielo e contro Mosè –, così anche oggi il popolo di Dio porta in sé dei legami oppressivi che deve scegliere di abbandonare. Ce ne accorgiamo quando ci manca la speranza e vaghiamo nella vita come in una landa desolata, senza una terra promessa verso cui tendere insieme. La Quaresima è il tempo di grazia in cui il deserto torna a essere – come annuncia il profeta Osea – il luogo del primo amore (cfr Os 2,16-17). Dio educa il suo popolo, perché esca dalle sue schiavitù e sperimenti il passaggio dalla morte alla vita. Come uno sposo ci attira nuovamente a sé e sussurra parole d’amore al nostro cuore.

L’esodo dalla schiavitù alla libertà non è un cammino astratto. Affinché concreta sia anche la nostra Quaresima, il primo passo è voler vedere la realtà. Quando nel roveto ardente il Signore attirò Mosè e gli parlò, subito si rivelò come un Dio che vede e soprattutto ascolta: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele» (Es 3,7-8). Anche oggi il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove? Molti fattori ci allontanano gli uni dagli altri, negando la fraternità che originariamente ci lega.

Nel mio viaggio a Lampedusa, alla globalizzazione dell’indifferenza ho opposto due domande, che si fanno sempre più attuali: «Dove sei?» (Gen 3,9) e «Dov’è tuo fratello?» (Gen 4,9). Il cammino quaresimale sarà concreto se, riascoltandole, confesseremo che ancora oggi siamo sotto il dominio del Faraone. È un dominio che ci rende esausti e insensibili. È un modello di crescita che ci divide e ci ruba il futuro. La terra, l’aria e l’acqua ne sono inquinate, ma anche le anime ne vengono contaminate. Infatti, sebbene col battesimo la nostra liberazione sia iniziata, rimane in noi una inspiegabile nostalgia della schiavitù. È come un’attrazione verso la sicurezza delle cose già viste, a discapito della libertà.

Vorrei indicarvi, nel racconto dell’Esodo, un particolare di non poco conto: è Dio a vedere, a commuoversi e a liberare, non è Israele a chiederlo. Il Faraone, infatti, spegne anche i sogni, ruba il cielo, fa sembrare immodificabile un mondo in cui la dignità è calpestata e i legami autentici sono negati. Riesce, cioè, a legare a sé. Chiediamoci: desidero un mondo nuovo? Sono disposto a uscire dai compromessi col vecchio? La testimonianza di molti fratelli vescovi e di un gran numero di operatori di pace e di giustizia mi convince sempre più che a dover essere denunciato è un deficit di speranza. 

Si tratta di un impedimento a sognare, di un grido muto che giunge fino al cielo e commuove il cuore di Dio. Somiglia a quella nostalgia della schiavitù che paralizza Israele nel deserto, impedendogli di avanzare. L’esodo può interrompersi: non si spiegherebbe altrimenti come mai un’umanità giunta alla soglia della fraternità universale e a livelli di sviluppo scientifico, tecnico, culturale, giuridico in grado di garantire a tutti la dignità brancoli nel buio delle diseguaglianze e dei conflitti.

Dio non si è stancato di noi. Accogliamo la Quaresima come il tempo forte in cui la sua Parola ci viene nuovamente rivolta: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile» (Es 20,2). È tempo di conversione, tempo di libertà. Gesù stesso, come ricordiamo ogni anno la prima domenica di Quaresima, è stato spinto dallo Spirito nel deserto per essere provato nella libertà. Per quaranta giorni Egli sarà davanti a noi e con noi: è il Figlio incarnato. A differenza del Faraone, Dio non vuole sudditi, ma figli. Il deserto è lo spazio in cui la nostra libertà può maturare in una personale decisione di non ricadere schiava. Nella Quaresima troviamo nuovi criteri di giudizio e una comunità con cui inoltrarci su una strada mai percorsa.

Questo comporta una lotta: ce lo raccontano chiaramente il libro dell’Esodo e le tentazioni di Gesù nel deserto. Alla voce di Dio, che dice: «Tu sei il Figlio mio, l’amato» (Mc 1,11) e «Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,3), si oppongono infatti le menzogne del nemico. Più temibili del Faraone sono gli idoli: potremmo considerarli come la sua voce in noi. Potere tutto, essere riconosciuti da tutti, avere la meglio su tutti: ogni essere umano avverte la seduzione di questa menzogna dentro di sé. È una vecchia strada. Possiamo attaccarci così al denaro, a certi progetti, idee, obiettivi, alla nostra posizione, a una tradizione, persino ad alcune persone. Invece di muoverci, ci paralizzeranno. Invece di farci incontrare, ci contrapporranno. Esiste però una nuova umanità, il popolo dei piccoli e degli umili che non hanno ceduto al fascino della menzogna. Mentre gli idoli rendono muti, ciechi, sordi, immobili quelli che li servono (cfr Sal 114,4), i poveri di spirito sono subito aperti e pronti: una silenziosa forza di bene che cura e sostiene il mondo.

È tempo di agire, e in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito. L’amore di Dio e del prossimo è un unico amore. Non avere altri dèi è fermarsi alla presenza di Dio, presso la carne del prossimo. Per questo preghiera, elemosina e digiuno non sono tre esercizi indipendenti, ma un unico movimento di apertura, di svuotamento: fuori gli idoli che ci appesantiscono, via gli attaccamenti che ci imprigionano. Allora il cuore atrofizzato e isolato si risveglierà. Rallentare e sostare, dunque. La dimensione contemplativa della vita, che la Quaresima ci farà così ritrovare, mobiliterà nuove energie. Alla presenza di Dio diventiamo sorelle e fratelli, sentiamo gli altri con intensità nuova: invece di minacce e di nemici troviamo compagne e compagni di viaggio. È questo il sogno di Dio, la terra promessa verso cui tendiamo, quando usciamo dalla schiavitù.

La forma sinodale della Chiesa, che in questi anni stiamo riscoprendo e coltivando, suggerisce che la Quaresima sia anche tempo di decisioni comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere: le abitudini negli acquisti, la cura del creato, l’inclusione di chi non è visto o è disprezzato. Invito ogni comunità cristiana a fare questo: offrire ai propri fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore. Guai se la penitenza cristiana fosse come quella che rattristava Gesù. Egli dice anche a noi: «Non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano» (Mt 6,16). Si veda piuttosto la gioia sui volti, si senta il profumo della libertà, si sprigioni quell’amore che fa nuove tutte le cose, cominciando dalle più piccole e vicine. In ogni comunità cristiana questo può avvenire.

Nella misura in cui questa Quaresima sarà di conversione, allora, l’umanità smarrita avvertirà un sussulto di creatività: il balenare di una nuova speranza. Vorrei dirvi, come ai giovani che ho incontrato a Lisbona la scorsa estate: «Cercate e rischiate, cercate e rischiate. In questo frangente storico le sfide sono enormi, gemiti dolorosi. Stiamo vedendo una terza guerra mondiale a pezzi. Ma abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine, ma all’inizio di un grande spettacolo. Ci vuole coraggio per pensare questo» ( Discorso agli universitari, 3 agosto 2023).

È il coraggio della conversione, dell’uscita dalla schiavitù. La fede e la carità tengono per mano questa bambina speranza. Le insegnano a camminare e, nello stesso tempo, lei le tira in avanti. [1]

Benedico tutti voi e il vostro cammino quaresimale.

Roma, San Giovanni in Laterano, 3 dicembre 2023, I Domenica di Avvento.

PAPA FRANCESCO

__________________________________________

[1] Cfr Ch. Péguy, Il portico del mistero della seconda virtù, Milano 1978, 17-19.


Domenica 25 febbraio 2024
II di Quaresima anno B - Vangelo: Matteo 9,2-10
Giornata della XVIII Assemblea Diocesana di Azione Cattolica

Alle Sante Messe il Gruppo Missionario raccoglie le offerte per la Giornata dei malati di lebbra

La lebbra è una delle 20 malattie tropicali dimenticate che ogni anno colpiscono più di un miliardo di persone nel mondo, causando disabilità e stigma. Sono tutte curabili e hanno cause comuni: povertà, mancanza di igiene e di alimentazione adeguata e sistemi sanitari locali molto deboli. 

Ore 08.00 CAVENAGO: Santa Messa

Int.      Barbati Antonio, Paola, Maddalena, Giuseppina; Moretti Emilio. 

Ore  9.20 CAVENAGO: incontro di preghiera per i ragazzi della catechesi e divisione in gruppi 

Ore 10.30  CAVENAGO: Santa Messa pro populo 

Ore 17.00  CAVENAGO: Vespro                                            

Ore 17.30 CAVENAGO: Santa Messa

Int.      Zacchetti Guido, Soffientini Mario, Serra Salvatore; Corrù Santa, Doldi Alfredo e Paolo; Scartabellati Giovanni; Bernasconi Angelo, Assunta, Taloni Rita e Caobianco Gianni; Foletti Pasquale e Rosa; Sacco Giuseppina.

 

Lunedì 26 febbraio

Ore 8.30 CAVENAGO: Santa Messa

Int.      Bossi Adriano (anniv.); Corrù Alfredo e fam.; Pizzamiglio Luigi e Pierina; Leggeri Domenico e Prati Gianangelo. 

 

--> Le Sante Messe del 27 e 28 febbraio sono sospese, le intenzioni spostate ai giorni seguenti. 

Martedì 27 febbraio

Ore 14.30     CAVENAGO: corso di cucito in Oratorio (aperto a tutti coloro che vogliono imparare e  che vogliono passare un pomeriggio insieme)

 

Giovedì 29 febbraio 

Ore 14.30     CAVENAGO: corso di cucito in Oratorio (aperto a tutti coloro che vogliono imparare e che vogliono passare un pomeriggio insieme) 

Ore 20.30 CAVENAGO: Santa Messa  

Int.      Negroni Emilio; Per le vocazioni sacerdotali (f. c. dalla Pro Sacerdotio). 

Ore 21.15 CAVENAGO: in Oratorio, incontro di organizzazione della Pesca di beneficienza della prossima Fiera; tutti coloro che vogliono dare una mano sono i benvenuti.

 

Venerdì 1° marzo – primo del mese
Giorno di magro

Ore 15.00   CAVENAGO: Via Crucis 

Ore 16.00 CAVENAGO: Santa Messa

Int.      Def. fam. Cervi e Granata; Granata Cesare; Cesare Gelmi (f. c. dagli Amici del medioevo); Adriano Bossi e fratelli; Forti de Pieri Maria; 

Ore 17.15 CAVENAGO: breve Via Crucis per i ragazzi della catechesi 

Ore 20.45     CAVENAGO: Via Crucis

(l’Oratorio apre dopo la Via Crucis) 

Ore 21.30 CAVENAGO: in Oratorio, incontro di organizzazione per la riapertura del Bar Santuario; tutti coloro che vogliono dare una mano sono i benvenuti. 

 

Sabato 2 marzo

Ore  9.00 SANTUARIO: Santa Messa

Int.      Gianni Caobianco (f. c. dal Gruppo carnevale); Aldeo Calabrese, Gianni, Gioia, Benvenuta, Marisa Tidone; Leggeri Giovanna e def. Fam. 

Ore 17.00 CAVIAGA: Santa Messa prefestiva

Int.      Agostino Zucchelli (f. c. dal condominio); Caobianco Gianni; Roberta Spinetta; Groppelli Achille; Gazzola Giacomo, Giuseppina, Antonia, Sereno, Maria e Giuseppina; Zighetti Angelo, Cipolla Pierina, Lazzari Nino, Doldi Angela; Capra Gino e Invernizzi Antonia. 

 

Domenica 3 marzo 2024
III di Quaresima anno B - Vangelo: Giovanni 2,13-25 

Ore  8.00 CAVENAGO: Santa Messa

Int.      Caobianco Gianni (f. c. dalla classe 1946). 

Ore  9.20 CAVENAGO: incontro di preghiera per i ragazzi della catechesi e divisione in gruppi 

Ore 10.30  CAVENAGO: Santa Messa pro populo 

Ore 17.00  CAVENAGO: Vespro                     

Ore 17.30 CAVENAGO: Santa Messa sarà presente il diacono permanente Dario Versetti che terrà l’omelia.

Int.      Vailati Angelo, Nanda e Gino; Montoldi Giacomina (anniv.); Gianni Caobianco (f. c. da Marilena); Cagni Gino, Enrico e Carolina, Sentori Mario e Giuseppina; Moroni Adriano. 

Ore 18.30 CAVENAGO: Incontro di catechesi per le Superiori 1 ͣ - 5 ͣ


CARITAS PARROCCHIALE

Gli alimenti di cui abbiamo bisogno sono: TONNO IN SCATOLA, BISCOTTI, ZUCCHERO ecc…. Grazie a chi potrà e vorrà aiutare! I cesti per la raccolta si trovano sia in chiesa a Caviaga che a Cavenago.



SUSSIDIO PER LA PREGHIERA QUOTIDIANA IN CASA 

2° SETTIMANA

Davanti al Crocifisso di casa, accendete un cero e raccoglietevi in preghiera. (si può fare prima di cena oppure in un momento in cui tutti siano presenti; se qualcuno manca o non vuole esserci, tu rendilo presente nel cuore e prega per lui). 

L’ideale cristiano è sempre positivo piuttosto che negativo. Una persona è grande non per la ferocia del suo odio per il male, ma per l’intensità del suo amore per Dio. Ascetismo e mortificazione non sono il fine di una vita cristiana; sono solo i mezzi. Il fine è la Carità. La penitenza crea semplicemente un’apertura nel nostro ego in cui la Luce di Dio può riversarsi. Mentre ci svuotiamo, Dio ci riempie. Ed è l’arrivo di Dio che è l’evento più importante. (Venerabile Mons. Fulton J. Sheen) 

 

LUNEDÌ 26 febbraio 2024
ASCOLTARE

† Dal Vangelo secondo Luca 6,36-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio".


MEDITARE

Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio concedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e, con l'aiuto della tua sola grazia, giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nella Unità semplice vivi e regni glorioso, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen. (San Francesco d'Assisi) 

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria…

Impegno

A pranzo o a cena, quando si è riuniti lasciare da parte i cellulari e spegnere la televisione, così da poter instaurare un dialogo. Facendo l’esame di coscienza vedi se oggi sei stato misericordioso, altrimenti ripara. 


MARTEDÌ 27 febbraio 2024


ASCOLTARE

† Dal Vangelo secondo Matteo 23, 1-5

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: "Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente".

MEDITARE

O Gesù Maestro, santifica la mia mente ed accresci la mia fede. O Gesù, docente nella Chiesa, attira tutti alla tua scuola. O Gesù Maestro, liberami dall'errore, dai pensieri vani e dalle tenebre eterne. O Gesù, via tra il Padre e noi, tutto offro e tutto attendo da te. O Gesù, via di santità, fammi tuo fedele imitatore. O Gesù via, rendimi perfetto come il Padre che è nei cieli. O Gesù vita, vivi in me, perché io viva in te. O Gesù vita, non permettere che io mi separi da te. O Gesù vita, fammi vivere in eterno il gaudio del tuo amore. O Gesù verità, ch'io sia luce del mondo. O Gesù via, che io sia esempio e forma per le anime. O Gesù vita, che la mia presenza ovunque porti grazia e consolazione. (Beato Giacomo Alberione) 

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria…

Impegno

Rinuncia a qualcosa (il caffè al bar, le chiacchere inutili….) e offri tutto al Signore


MERCOLEDÌ 28 febbraio 2024


ASCOLTARE

† Dal Vangelo secondo Matteo 20,25-28

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù disse ai suoi discepoli: "Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti". 

MEDITARE

Caro Gesù, aiutami a diffondere la Tua fragranza ovunque vada. Inonda la mia anima con il Tuo Spirito e la Tua Vita. Penetra e possiedi tutto il mio essere, così completamente che la mia vita non sia che un riflesso luminoso della Tua. Risplendi attraverso di me, e sii così presente in me, che ogni anima con cui vengo a contatto sperimenti la Tua presenza nella mia anima. Che alzino gli occhi e vedano non più me, ma Gesù soltanto!

(San John Henry Newman)


Padre Nostro, Ave Maria, Gloria…

Impegno

Un servizio verso qualcuno (aiuto in casa, visitare una persona ammalata, un gesto di gentilezza o sostegno, oppure aiutare la Caritas parrocchiale con generi di prima necessità…) 

GIOVEDÌ 29 febbraio 2024


ASCOLTARE

† Dal Vangelo secondo Luca 16, 19-23

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: "C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui”.

MEDITARE

Resta con me, caro Gesù, e allora comincerò a risplendere come Tu ri-splendi, in modo da essere luce per gli altri. La luce, o Gesù, verrà tutta da Te; niente di essa sarà mio. Sarai Tu a illuminare gli altri attraverso di me. Fa che, così, io ti lodi nel modo che più ami: risplendendo di luce su coloro che sono attorno a me. Fa che ti annunci senza predicare, non a parole, ma con l'esempio, con una forza che trascina, con linfluenza benevola di ciò che faccio, con la pienezza tangibile dell'amore che il mio cuore porta per Te. (San John Henry Newman)

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria…

Impegno

Partecipare alla Messa serale, o recitare il Santo Rosario o una parte della Liturgia delle Ore.


VENERDÌ 1 marzo 2024
ASCOLTARE

† Dal Vangelo secondo Matteo 21,33-39

In quel tempo, Gesù disse: "C'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costrui una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mando loro il proprio figlio dicendo: 'Avranno rispetto per mio figlio!. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: 'Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero".

MEDITARE

Padre donami la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso cambiare, e la saggezza di distinguere tra le due. (Reinhold Niebuhr)

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria…

Impegno

Fare di magro ai pasti (per chi può pane e acqua), partecipare alla Via Crucis.


SABATO 2 marzo 2024

ASCOLTARE

† Dal Vangelo secondo Luca 15,25-32

Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udi la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domando che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".

MEDITARE

Signore nostro Dio, davanti a Te sta la mia forza e la mia debolezza: conserva quella, guarisci questa. Davanti a Te sta la mia scienza e la mia ignoranza; dove mi hai aperto ricevimi quando entro; dove mi hai chiuso, aprimi quando busso. Fa che mi ricordi di te, che comprenda te, che ami te. Aumenta in me questi doni, fino a quando Tu mi abbia riformato interamente. (Sant'Agostino).

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria…

Impegno 

La vista al Santuario della Madonna della Costa, oppure raccogliersi in preghiera e affidarsi all’intercessione di Maria, con la preghiera del Rosario. (se in famiglia almeno una decina detta insieme).


OFFERTE RICEVUTE 

Pro Parrocchia di Cavenago: una persona per le necessità della Parrocchia: 2.000 €; una persona per la Parrocchia: 1.000 €; N.N. per la luce a Santa Rita: 50 €; N.N. 50 €; 

Pro Santuario: N.N. 50 €; ad onore della Madonna della Costa: N.N. 50 €; 

Pro Parrocchia di Caviaga: N.N.: 5 €; dalla lotteria presso la Cartolibreria Maietti: 90 €; 

Grazie a chi ha donato delle piante per la chiesa di Cavenago; grazie a chi ha offerto i fiori per la Messa al Santuario dell’11 febbraio; grazie ai volontari che si sono messi all’opera per pulire e sistemare il bancone del bar-oratorio.


PROSSIMI APPUNTAMENTI DI QUARESIMA: 

L’elevazione spirituale con Coro Gregoriano è rimandata a data da destinarsi


UN FIORE PER LE PARROCCHIE 

Sabato 2 e domenica 3 marzo 2024, sia a Caviaga che a Cavenago, saranno in vendita bellissime primule, il ricavato andrà a sostenere le opere parrocchiali, in particolare le rate di pagamento del tetto della casa del sacrestano a Caviaga e le rate del mutuo a Cavenago.

Si chiede di prenotare presso l’Oratorio o la Cartolibreria Maietti.



Dio non disapprova la tua lamentela. Sua Madre al Tempio non chiese: "Figlio, perché ci hai fatto questo?". E Cristo sulla Croce non si lamentava: "Mio Dio, perché mi hai abbandonato?" Se il Figlio ha chiesto al Padre e la Madre al Figlio, perché non dovresti farlo tu? Ma i tuoi gemiti siano a Dio e non all'uomo. E alla fine della vostra dolce preghiera lamentosa, direte: "Padre nelle Tue Mani affido il mio spirito". Coloro che si lamentano con gli altri non vedono mai i propositi di Dio. Coloro che si lamentano con Dio scoprono che la loro passione, come quella di Cristo, si trasforma in compassione. 

(Servo di Dio Fulton J. Sheen, da "Ispirazioni per Quaresima e Pasqua")



 Fine del Bollettino Parrocchiale settimana dal 25 febbraio al 3 marzo 2024