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Prima dell' Apparizione

L' alto terrazzo di Cavenago si stende a forma di semicerchio, terminante in due promontori, che secoli fa si spingevano nelle acque dell' Adda. Molto anticamente, sul promontorio più importante, che dominava il territorio straniero oltre il fiume, fu costruito il castello, e poi la prima chiesa ad onore di San Pietro Apostolo (la chiesa parrocchiale del paese). Sull' altro una chiesa ad onore della Madonna, forse perchè la S.S. Vergine proteggesse i naviganti ed i pescatori, o forse in riconoscenza per un pericolo scampato. Per un lungo tratto, dalle acque dell' Adda, questa chiesa doveva essere una grata visione ed un invito ad invocare la Madonna.

Era certamente una chiesetta ben piccola; ma per le grazie che da essa la Madonna concesse, fu subito frequentemente visitata da gran numero di fedeli, accorsi dai paesi vicini.

Segno della devozione e della riconoscenza verso la Madonna fu la donazione di appezzamenti di terreno per il decoro della chiesa ed il mantenimento del sacerdote cappellano che vi abitava. Nei documenti si parla di Valletta, campicello che si estende dall' alto al basso, sul fianco del Santuario, proprio conforme ad una piccola valle; dell' orto, terreno che circondava la chiesetta, e di alcuni altri appezzamenti, chiamati (come oggi ancora) campi di Santa Maria.

I documenti che parlano di queste terre, e che quindi provano l' antichità della chiesa, portano la data degli anni 1339 – 1575 – 1618 – 1620 – 1644.  Dalla prima data si vede come il Santuario esisteva almeno quattrocento anni prima dell' Apparizione.

Il 15 luglio 1581 il Vicario del Vescovo di Lodi Ludovico Taverna concedeva il permesso ai deputati della Costa di raccogliere le offerte alle porte delle chiese di Lodi. Ci sembra strano questo permesso, dato che la Costa aveva beni propri, ma bisognerebbe sapere le ragioni, che invece ci sono ignote.

Circa il 1615, il Sommo Pontefice Paolo V concesse un' indulgenza a tutti i devoti che si portassero a visitare il Santuario. Da ciò si comprende l' importanza che fin d' allora aveva.

E finalmente, due scritti del parroco di Cavenago, Bassano Sarina, ci danno notizie di due furti operati alla Costa il 13 febbraio 1650 ed il 27 marzo 1652. Egli, accompagnato dal cappellano della chiesetta Don Giovanni Battista Donati, fece un sopraluogo e verificò tutti gli oggetti sottratti: tra l' altro, anelli, braccialetti e collane d' oro e di perle, che erano alle dita, al braccio ed al collo della Madonna. Questo ci fa pensare che, prima dell' Apparizione, alla Costa si venerava una statua della Beata Vergine, e non un' immagine dipinta.