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L' Apparizione

Trascriviamo la memoria lasciata nell' archivio dal Prevosto Molteni (1871).

Non si può sapere da quali documenti egli l'abbia ricavata. Forse dalla tradizione popolare: anche dopo duecento anni era ancor vivo il ricordo di un' avvenimento così importante, come un' apparizione della Madonna.

Correva l' anno di grazia 1662, era il giorno 18 del mese di luglio. Nelle ore pomeridiane, una giovinetta di circa tredici anni, appartenente ad una povera famiglia di onesti lavoratori, sorda e muta dalla nascita e rattrappita nel braccio sinistro, conduceva al pascolo alcune oche, che dovevano formare l' unica ed ambita riserva della famiglia durante l' inverno.

Questa giovinetta, della quale non fu tramandato il nome – la tradizione popolare vuole che si chiamasse Angela – godeva di condurre le sue bestiole nella parte bassa del suolo di Cavenago, e precisamente lungo la costiera sulla quale era il Santuario, inoltrandosi lungo un viottolo, che si discosta dalla costiera di alcuni campi, fino al luogo ove dinanzi a un piccolo ruscello sorgeva un muro sul quale stava dipinta l' Immagine, che rese poi distinto e venerato il Santuario.

Arrivata colà, fece sosta, e trastullandosi innocentemente da sola, come comportava la sua età e l' infelice sua condizione, d' un tratto vide al di là del ruscello e vicino al muro ove era dipinta la Madre del Signore, una Donna signorilmente vestita, in atteggiamento benevolo.

Questa Signora, chè tale la riteneva la giovinetta, rivolse la parola alla sordomuta e, come ricorda la tradizione, tali sarebbero le parole dette:

“Vieni in questo luogo dove mi trovo io.”

La sordomuta che in quell' istante aveva acquistato l' udito e la parola, rispose:

“Ma, Signora, come posso venire dove siete voi, se c'è in mezzo questo fossetto?”

E la Signora replicò:

“Bene, dammi il tuo braccio e ti trasporterò io stessa.”

Allora la giovinetta, obbediente, stese il braccio destro, quello sano.

“No – disse la Signora – dammi l' altro.”

E la giovinetta:

“Ma non vedete che questo è paralizzato e rattrappito?”

“Non importa: stendilo e ti trasporterò ugualmente”

Obbedì la giovinetta e d' un tratto si sentì presa per il braccio, e si trovò vicino alla Signora. Come questa l' ebbe lasciata a sé, con sua meraviglia e sorpresa trovò di aver acquistato non solo l' agilità del braccio, ma altresì che esso era totalmente guarito ed in conformità all' altro, come se mai fosse stato infermo.

L' ignota Signora, in dolce conversazione con la giovinetta, le disse:

“Senti, ascolta le mie parole, custodiscile ben bene  ed esegui quanto sto per dirti. 
Ti porterai dal tuo arciprete (viveva allora l' arciprete Bassano Sarina) e gli dirai che levi quest' immagine dipinta sul muro e la trasporti su quell' altura (indicandole il luogo del Santuario) e là ben custodita eriga una casa di preghiera, dove, da questo giorno in avanti quelli che chiederanno grazie per l' intercessione della Madre di Dio saranno esauditi.”

Dopo tali parole, la Signora scomparve dagli occhi della giovinetta, ma questa vide all' istante che dove Ella teneva i piedi, quando le parlava, era nata una piccola fontana.

A conferma di questa Apparizione, o meglio della tradizione tramandata, si è scoperta sotto il muro dove è dipinta la Madonna, il 18 luglio 1877, giorno in cui l' immagine fu collocata sul nuovo altare, una pietra che reca scolpito un grappolo d' uva e la data 18 luglio 1662. Tale pietra si può vedere ancora oggi nel coro del Santuario, murata dietro l' immagine della Madonna.

La giovinetta, che si trovò l' anima piena di santa e celestiale consolazione, condusse tosto  a casa le proprie bestiole, e senza frapporre indugio, né parlare con nessuno, di filato fu dal parroco Sarina.

Quale non fu la sorpresa, la meraviglia di quell' uomo di Dio, quando si vide dinanzi la giovinetta, che conosceva per sordomuta, parlargli con franchezza e assennatezza!

Questa si limitò a dirgli quanto le aveva comandato la Signora, che ella chiamava la Madre del Signore, ed insistette fino a quando il parroco le promise che nella domenica seguente avrebbe effettuato il voluto trasporto dell' Immagine.

L' arciprete non poteva mettere in dubbio che fosse veramente la Madre di Dio quella Signora apparsa alla giovinetta, poiché lo attestava la improvvisa guarigione della fanciulla.