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Le ultime opere

La strada di accesso al Santuario era assai malcomoda, e la chiesa, fabbricata sul ciglio del terrazzo, poteva essere messa in serio pericolo, per il continuo disgregarsi del terreno  sottostante. Già se ne avevano prove da alcune screpolature comparse sull' alto dell' edificio.

Queste ragioni indussero il prevosto Don Antonio Novati alla costruzione di un' ampia scalinata e di grandi terrapieni, che circondassero la chiesa e ne rendessero sicura la stabilità.

La popolazione corrispose di nuovo con larghe offerte, ed il capomastro Gaetano Corrù, coi figli, assunse l' impresa con grande generosità e disinteresse.

In poco tempo, nel 1931 – 1932, non solo furono costruiti i terrapieni e la scalinata, ma anche un elegante porticato attorno al tempio, che ne costituisce un grazioso ornamento, mentre torna a comodità per i pellegrini.

L' ultima opera realizzata al tempo del prevosto Novati fu la cappellina, costruita sul luogo dell' Apparizione, dono del suddetto Gaetano Corrù.

Il Santuario poteva dirsi completo, bello e degno della Madre di Dio, per quanto è nella possibilità di una popolazione non numerosa e non ricca.

Ma avvicinandosi il 1962, terzo centenario dell' Apparizione, i lavori ripresero come spontaneo tributo d' amore alla Vergine. Il Santuario fu ridipinto dal Cav. Minestra e uno speciale Anno Mariano fu indetto in tutta la parrocchia dal Prevosto Mons. Luigi Vaccari. Un comitato, presieduto dall' Em.mo Card. Efrem Forni e dal Sindaco Grassi, misero a punto il programma delle grandiose celebrazioni conclusive, nelle quali altri quattro Vescovi, con Mons. Benedetti Vescovo diocesano, fecero corona all' Em.mo Principe.

Il mattino del 2 settembre 1962, alla presenza di alte autorità e parlamentari, fu celebrato il pontificale dal Card. Forni. Al pomeriggio si effettuò il trasporto processionale della venerata immagine della Madonna dalla parrocchiale – dove era stata traslata per le solenni cerimonie, a seguito di una “peregrinatio Mariae” svoltasi con particolare fervore ogni sera nei cortili del paese – fino al Santuario. Troneggiante su un carro, trainato da quattro cavalli bianchi e scortato da cinque palafrenieri in costume, la venerata effige della Madonna attraversò il paese, affollatissimo di pellegrini, fino al piazzale antistante la facciata del Santuario. Qui, dopo il discorso di plauso del Vescovo di Lodi e la consacrazione della parrocchia alla Vergine, l' Em.mo Cardinale impartì la Benedizione Papale.

L' incremento della devozione mariana, portato dalle celebrazioni del centenario, spinse più decisamente gli abitanti di Cavenago nella via di ulteriori opere e abbellimenti.

Il 1965 vide l' assestamento della parte posteriore del Santuario. La balaustrata e il muro che cingevano il piazzale, crollati dietro la spinta del terreno, furono  ricostruiti a un livello meno ardito, ma secondo un progetto più statico ed efficiente. Nel 1970 poi il piazzale e i terrapieni vennero abbelliti con le piante e i fiori.