CAMMINIAMO INSIEME

Giornale delle parrocchie di Caviaga e Cavenago d'Adda

Parroco: don Roberto Arcari - cell. 335 6878197
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PER RIFLETTERE…

La storia della matita   di Paolo Coelho

Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. Ad un certo punto, le domandò: "Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me". La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: "E' vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto".

Incuriosito il bimbo guardò la matita senza trovarvi alcunché di speciale.

"Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!".

"Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo.

Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una mano che guida i tuoi passi."Dio": ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la sua volontà.

Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. E' un'azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.

Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere è un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.

Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te.

Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione".


 INDOVINELLO DEL GREST: 

Da tutti son conosciuta.

Se son vera, cerco il bene,  se son falsa, posso fare male.

Più dell’oro posso valere, ma se mi stringi troppo posso sparire,

mi puoi vedere, ma  mi posso anche celare…. Chi sono????


Domenica 1 agosto
XVIII del Tempo Ordinario anno B

Ore 8.30      CAVENAGO: S. Messa

Int.      ………………….. 

Ore 10.30    CAVENAGO:  S. Messa pro Populo 

Ore 17.00     SANTUARIO: Canto del Vespro 

Ore 17.30    SANTUARIO: S. Messa

Int.      Famiglia Maraboli Giovanni e Francesca; Corrù Santa; Mantegazza Giuditta, Doldi Paolo, Alfredo, Rosa e Pasqua; Gozzi Virginia, Gaetano; Giustino Malusardi e Generani Anna; Guzzon Luigia e Livraghi Angelo; Bertazzoli Celestina, Montoldi Santino, Francesco, Giacomina; Canevari Ernesto, Cassinelli Rosa.

 

Lunedì 2 agosto 

Ore 20.30   SANTUARIO: S. Messa

Int.      Folletti Mariuccia (anniv.), Pietro, Maddalena, Balbi Francesco, defunti Famiglia Giupponi; Borla Ginetta e Rina; Cavallanti Pasquale e Sarina Albina; padre Isidoro Ferrari.

 

Martedì 3 agosto 

Ore 20.30   CAVIAGA: S. Messa

Int.      Def. Suore Canossiane 

Al termine della Messa estrazione dei numeri della Lotteria di San Giacomo

 

Mercoledì 4 agosto
San Giovanni Maria Vianney

Ore 8.30   CAVENAGO: S. Messa

Int.      Zighetti Giuseppe; Gianfranco Barbieri e defunti Famiglia; Cipelletti Angelo, genitori e fratelli.

 

Giovedì 5 agosto
Madonna della Neve

Ore 9.30-10.30   CAVENAGO:  Adorazione Eucaristica e Benedizione 

Ore 20.30   SANTUARIO: S. Messa

Int.      Per le vocazioni sacerdotali (f. c. dalla Pro Sacerdotio);  Pro vivis:  Def. Giupponi Angela (anniv.); Agnelli Mario e Grecchi Luigia; Soffientini Pietro e Biffi Francesca.

 

Venerdì 6 agosto
Festa della Trasfigurazione del Signore

Ore 8.30   CAVENAGO: S. Messa

Int.      Vedove di Santa Rita.         

 

Sabato 7 agosto 

Ore 9.00   SANTUARIO: S. Messa

Int.      Camia Severo. 

Ore 17.00 CAVIAGA: S. Messa prefestiva

Int.      Polenghi Maria Grazia, Boriani Luigi e Mastroni Giulia; Gazzola Giacomo, Giuseppina, Antonia, Alberto e Luisa.

Ore 20.30   CAVENAGO: S. Messa prefestiva.  

Int.      Pea Angela; Doldi Paolo, Afredo, Rosa; Vailati Giacomo (anniv.), Donati Mariarita e Famiglia; Alessandro Corrù.

 

Domenica 8 agosto
XIX del Tempo Ordinario anno B 

Ore 8.30      CAVENAGO: S. Messa

Int.      Donati Lorenzo. 

Ore 10.30    CAVENAGO:  S. Messa pro populo 

Ore 17.00     SANTUARIO: Canto del Vespro

Ore 17.30    SANTUARIO: S. Messa.  

Int.      Foletti Francesca; Dipendenti defunti di Cascina delle Donne; Zighetti Tina (f. c. dai colleghi di Ester); Spazzi Edoardo; Carla Cremonesi


OFFERTE RICEVUTE 

Pro Parrocchia di Cavenago: N.N. 50 €; N.N. 50 €; N.N.  €; dalla vista agli ammalati: 120 € 

Per il tetto: N.N. 100 €; N.N. 20 €; 

Ceri al Crocifisso e al Sacro Cuore: N.N. 10 €; N.N. 10 €; 

Pro Parrocchia di Caviaga: N.N. €; dalla cassettina presso la Panetteria 40 €; per il restauro della Via Crucis:  N.N. 15  €; N.N. 50 €; 

Bollettino:  N.N. 5 €; 

RACCOLTA PRO RESTAURO VIA CRUCIS di CAVIAGA

Ad oggi (30 luglio) è stata raccolta, presso la Fondazione Comunitaria di Lodi la cifra di 630 €, mancano 2.060 € al raggiungimento dell’obiettivo. Mentre ringraziamo tutti coloro che hanno fatto una donazione tramite bollettino postale o bonifico o hanno lasciato al parroco l’offerta, ricordiamo che l’importo delle donazioni può essere detratto in sede di dichiarazione dei redditi.

Chi desiderasse ulteriori informazioni può visitare il sito della Fondazione: www.fondazionelodi.org oppure contattare il parroco o visionare il materiale presso la Parrocchia (o sito del Santuario). 

Grazie a tutti i volontari delle Parrocchie che si sono impegnati per la Festa della Apparizione e di San Giacomo a Caviaga; grazie a chi ha voluto offrire i fiori alla Madonna della Costa, grazie a chi ha donato i premi della Lotteria di Caviaga;

Si è concluso molto positivamente il Grest organizzato dalla Parrocchia in collaborazione col Comune - un grazie sincero agli educatori, agli animatori/animatrici, alle famiglie che hanno scelto questa esperienza per i loro figli/e; le 7 settimane sono state intense e belle, si è partiti in una situazione di incertezza data dalla pandemia, ma ci si è creduto e insieme si è costruito il percorso. È stata per i ragazzi una possibilità di ritrovarsi e di divertirsi, e il fatto che sino alla ultima settimana ci siano state iscrizioni, denota la fiducia e l’appoggio delle famiglie. Quindi Grazie!!!


San Giuseppe, il padre da imitare

La gloria maggiore di san Giuseppe risiede nell’aver servito «direttamente la persona e la missione di Gesù mediante l’esercizio della sua paternità», come insegna la Redemptoris Custos. Lo sposo di Maria svolse il suo ruolo paterno con un unico fine: fare la volontà del Padre celeste. Per questo i padri di sempre hanno in lui, maestro di vita interiore, il modello più grande.

 Di Ermes Dovico – tratto da: La Nuova Bussola Quotidiana – prima parte

La Chiesa e il mondo hanno bisogno di padri, ha ricordato Francesco nella lettera apostolica Patris Corde. Questo bisogno si avverte tanto più urgente nella società attuale. E un giorno, forse, anche gli storici riconosceranno che i mali odierni sono legati in buona parte all’indebolimento e al disconoscimento della figura paterna, causati da cultura dell’individualismo, Sessantotto e relative “conquiste” (divorzio, aborto, fecondazione artificiale, liquidità sessuale, ecc.).

Ma ai suddetti mali c’è un antidoto di nome san Giuseppe, che è il migliore dei padri di tutti i tempi perché in ogni suo giorno terreno accanto a Gesù ha seguito un unico fine: fare la volontà del Padre celeste. Come spiega san Paolo VI, la paternità di san Giuseppe si è manifestata «nell’aver fatto della sua vita un servizio, un sacrificio, al mistero dell’Incarnazione e alla missione redentrice che vi è congiunta; nell’aver usato dell’autorità legale, che a lui spettava sulla Sacra Famiglia, per farle totale dono di sé, della sua vita, del suo lavoro…».

Nella stessa prospettiva san Giovanni Paolo II ha voluto che la Redemptoris Custos - l’esortazione apostolica dedicata al padre di Gesù e che più di ogni altro documento pontificio si sofferma organicamente sull’importanza della sua paternità - evidenziasse già nel titolo [1] la sua qualità di «custode». L’idea era quella di far presente che il vero padre è un vero custode, cioè un uomo che esercita la sua paternità come un servizio verso qualcuno - il figlio - che non è sua proprietà bensì di Dio. Ed è perciò a Dio che i figli vanno condotti, assecondando i progetti che il Padre eterno ha su di loro.

La paternità di san Giuseppe non discende dalla generazione, eppure «possiede in pieno l’autenticità della paternità umana, della missione paterna nella famiglia» (RC, 21). È da ricordare che i suoi diritti-doveri paterni verso Gesù derivano dal matrimonio con Maria, con la quale Giuseppe aveva condiviso (facendolo lui stesso) il voto assoluto di verginità. «Ciò che lo Spirito Santo ha operato - spiega sant’Agostino - lo ha operato in tutti e due… Lo Spirito Santo, riposandosi sulla giustizia di entrambi, ad entrambi ha donato il figlio; ha operato in quel sesso al quale toccava partorirlo, ma così che nascesse anche per il marito».

Maria e Giuseppe erano stati infatti pensati insieme, dall’eternità, in vista dell’Incarnazione del Figlio di Dio. Il loro matrimonio ha avuto non solo quella che san Tommaso chiama «prima perfezione» (l’unione indivisibile degli animi) ma anche la «seconda perfezione», in riguardo all’accoglienza ed educazione della prole. Per questi compiti, insieme alle cure materne di Maria, era quindi necessaria la presenza di Giuseppe che ha dovuto provvedere, da padre, a introdurre ordinatamente Gesù nel mondo. Giuseppe lo ha fatto assolvendo tutti i doveri derivanti dalle leggi umane e divine (l’imposizione del nome, l’iscrizione all’anagrafe di Betlemme durante il censimento di Augusto, la circoncisione, la presentazione al tempio, ecc.), proteggendo il Bambino dai pericoli, procurandogli il nutrimento, insegnandogli un mestiere, educandolo nei lunghi anni della Sua vita nascosta.

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[1] Il titolo Redemptoris Custos fu scelto personalmente da Giovanni Paolo II, come ha spiegato più volte padre Tarcisio Stramare (josefologo che collaborò all’impianto teologico di quell’esortazione apostolica e che inizialmente aveva suggerito di includere nel titolo il termine “pater”, convincendosi poi dell’opportunità della scelta del Santo Padre) nei propri libri e anche in un’intervista concessa al Timone (n. 193, marzo 2020) poche settimane prima di morire.


Fine del Bollettino Parrocchiale settimana dal 01 al 08 agosto 2021